giovedì 19 luglio 2012

MAKSUTOV SKYWATCHER 127/1500mm


Avvertendo la necessità di un telescopio leggero e trasportabile per fare osservazione e fotografia planetaria, ho ceduto in permuta il TS InED70/420mm carbon fiber ed ho preso il Maksutov 127/1500mm della Skywatcher: scelta obbilgata non solo per via del budget ma, anche e soprattutto, per la necessità di dover utilizzare la mia vecchia montatura Eq3.1.
Non lo avevo mai utilizzato nè visto in precedenza, ma le recensioni al riguardo erano più che ottimistiche: il cambio di configurazione, viste le mie esigenze, era inevitabile e, in tutta sincerità, credo di aver fatto una scelta più che azzeccata.

PRIME IMPRESSIONI
Il telescopio, nonostante le sue piccole dimensioni, si presenta ben realizzato: il suo peso è di circa 3,5Kg e la costruzione è molto robusta... la si avverte a pelle, tenendolo tra le mani. 
In dotazione ho ricevuto la borsa di trasporto, il red dot (tutto in plastica ma fa il suo dovere), un oculare Super 25mm (ciofeca), un oculare SP 10mm (ancor più ciofeca), il visual back da 1,25" con portaoculari da 1,25" (nota positiva: il portaoculari presenta la filettatura T2 per montare l'anello T2 Eos... quindi posso attaccarvi la canon 550 senza problemi) e, infine, il tappo copriobiettivo (in plastica ma ben fatto). Sulla parte inferiore del tubo ottico è attaccata, tramite due viti, una barra Vixen: sulla parte inferiore della barra Vixen, sono presenti 4 fori filettati per consentire l'attacco del telescopio ad un treppiede. La barra a coda di rondine, è avvitata da due sottilissime viti al tubo del telescopio: all'interno del tubo del telescopio, non ci sono bulloni  che le fissano, per queste viti si possono tranquillamente svitare. Stesso discorso per la basetta del cercatore: si può svitare senza il pericolo che eventuali bulloncini cadano nel tubo: semplicemente, i bulloncini non ci sono! 




La prima cosa che ho fatto, è stato valutare la collimazione dell'ottica: inserendo il chesire nel portaoculari, senza diagonale, ho notato una lieve scollimazione:




Tuttavia, mi son riservato eseguire la collimazione  solo dopo aver eseguito uno star test: ... ed ho avuto ragione perchè, allo star-test, l'ottica è risultata scollimata .
Il seeing non è stato molto clemente in questi giorni, per cui non ho potuto testare in modo efficace il valore di questo telescopio, ma ho fatto delle prove superficiali in terrestre giusto per valutare la bontà dello strumento e della dotazione. Il fuocheggiatore è fluido, ma è presente un lieve image shift  (che però dà molto fastidio nelle riprese fotografiche);  i due oculari, sono sufficienti per un neofita che comincia ad osservare attraverso un telescopio; il red dot, sebbene in plastica, è ben fatto (soprattutto, mi piace il regolatore della intensità del punto luminoso - molto fluido) e lo trovo perfetto per questo strumento. Per quanto riguarda il diagonale, dico che non mi piace perchè di plastica: inoltre, provando gli oculari Hyperion, ho notato che la vite di restringimento del portaoculari del diagonale impedisce al barilotto dell'oculare di entrare completamente nel portaoculari stesso: questa cosa non mi va proprio giù.... diagonale da sostituire assolutamente!!!! La sua qualità ottica è comunque ottima considerato che è regalato...
Ho provato la torretta TS : su questo tele, funziona benissimo senza l'ausilio di un estrattore di fuoco: almeno, il diagonale sembra reggerla adeguatamente...Ho osservato Giove con la coppia di TSWA 17mm 70° avvitando il correttore 2,6x al naso della torretta: in pratica, ho osservato a 230, cioè al limite strumentale, ma l'immagine era molto nitida, incisa e sufficientemente luminosa.


Siccome sono appassionato di osservazione, ma soprattutto di riprese solari, non ho esitato a munirmi di un foglio A4 di Astrosolar a densità 3,8 (uso fotografico) per il quale ho costruito una adeguata cella.





Ho tentato di fare qualche ripresa del sole in condizioni di seeing appena sufficienti e devo dire che la differenza tra il foglio Astrosolar D5 e D3,8 è davvero impressionante. Laddove il D5 (anche con il dobson 12") mostra le macchie in maniera molto poco dettagliata e la granulazione a stento s'intravede, il D3,8 è stato in grado di mostrarmi le macchie con una risoluzione che non avevo mai visto con la mia Neximage... la granulazione e le facole , poi, saltano fuori in modo assolutamente vigoroso.
Dopo questa prova, lo considero una scelta imprenscindibile per chi voglia dedicarsi alle riprese solari al fine di ottenere risultati soddisfacenti.



POSTAZIONE SOLARE: Maksutov Sw 127/1500 + cella integrale per Astrosolar D3.8 + ruota portafiltri TS + ZWO Asi 120MM + N-EQ5 dual motor



Modifiche/miglioramenti
Sono trascorsi quasi due anni dall'acquisto del Mak 127 e ho avuto modo di testarlo sufficientemente sia nell'osservazione visuale che i in astrofotografia planetaria, ottenendo ottimi risultati in entrambi i casi: il Mak 127 si è confermato uno strumento eccellente in relazione al rapporto prezzo/prestazioni/diametro.

1. Il telescopio ha una tenuta eccelsa della collimazione.  In due anni, l'ho collimato solo 2 volte, la prima volta subito dopo l'acquisto, la seconda volta (recentemente) per affinarla, in quanto avevo aperto la culatta per rivestire il tubo interno con il velluto nero. La collimazione la eseguo con la camera ASI 120mm sulla Polare in modo da avere l'immagine ben visibile sullo schermo del pc.

2. Essendo un appassionato di astrofotografia planetaria, ho aggiunto alla dotazione di questo telescopio, diversi accessori che mi renderanno il lavoro più semplice:

  • Ruota portafiltri Tecnosky manuale a 5 posizioni: al momento ho inserito un Astronomik pro-planet IRPass 742nm, un GSO violetto 47 e un Baader Rsso 610nm
  • Flip mirror tecnosky: l'utilità di questo strumento in astrofotografia è incommensurabile in quanto, abbassando lo specchietto, consente di cercare l'oggetto con l'oculare (utilizzo un oculare con crocicchio ricavato da un cercatore 6x30), mentre, alzando lo specchietto, l'oggetto puntato al centro dell'oculare, risulta centrato nel campo della camera di ripresa. Naturalmente, lo specchietto funge anche da diagonale a specchio, sostituendo in tutto e per tutto, il diagonale in dotazione: a tal proposito, posso affermare che si tratta di uno specchio di buona qualità e che  restituisce immagini degne di altri diagonali in commercio.
  • Fuocheggiatore elicoidale 31,8mm Tecnosky: si tratta di un accessorio utilissimo per effettuare minimi aggiustamenti del fuoco. La messa a fuoco grossolana viene eseguita con il fuocheggiatore del telescopio, mentre la messa a fuoco di precisione la si esegue ruotando il fuocheggiatore elicoidale che ha una corsa molto breve (1cm). Per onestà intellettuale, devo ammettere che, sebbene tale fuocheggiatore consenta regolazioni minime e precisissime del fuoco, non elimina il focus-shift. Infatti, quando s'inizia la manovra di fuocheggiatura o la s'inverte, il fuocheggiatore tende a produrre una leggera flessione che però è molto fastidiosa. Inoltre, pur essendo fluido quando vi si attaccano oculari o camere leggere (tipo la ASI 120mm in mio possesso), quando vi si collegano camere pesanti (tipo le reflex o accessori pesanti come il flip mirror), flette e si indurisce. Di qui la mia scelta di posizionarlo dietro al flip mirror: ad esso è collegata la ASI 120mm in modo da poter effettuare microfuocheggiature durante le riprese.
  • Anelli da 140mm Orion con barra a coda di rondine da 21cm: l'uso di questi anelli si è reso indispensabile visto che, la catena di accessori aggiunti alla culatta, sposta indietro il baricentro dello strumento sulla Neq5. In pratica, con la barra originale in dotazione (che è lunga scarsi 17cm e che è avvitata al tubo del telescopio da due vitine che fanno ridere per quanto siano sottili) non avevo modo di bilanciare il telescopio in Declinazione. Con gli anelli e la nuova barra, invece, il sistema è molto più robusto e soprattutto, molto più facile da bilanciare. 
  • Sostituzione del red dot con il cercatore 6x30: quest'ultimo è posizionato sull'anello posteriore... infatti, per bilanciare bene il telescopio, l'anello posteriore va a d occupare la sede in cui si trova originalmente la basetta che regge il red dot.
 Nel blocco posto dietro la culatta, i vari accessori, sono tutti avvitati tra loro: questo è un ulteriore vantaggio che contribuisce notevolmente all'allineamento del treno ottico dal foro di uscita del telescopio fino alla camera di ripresa o all'oculare.
L'intero blocco strumentale ( Maksutov127, anelli con barra a coda di rondine da 21cm, ruota portafiltri,  flip mirror, oculare con reticolo, fuocheggiatore elicoidale e camera ASI 120mm) ha un peso di  circa 5,5kg, perfettamente gestito dalla Neq5, sia in visuale che in astrofotgografia.

Il set up per strofotografia planetaria e osservazione al completo


Il blocco strumentale posto dietro la culatta

Il tubo con gli anelli, la barra ed il treno accessori posteriore


Aspetti negativi

  • Leggero focus-shift
  • Oculari  in dotazione scarsi
  • Diagonale otticamente buono ma non consente agli Hyperion di andare in battuta (secondo me va sostituito subito con uno meccanicamente più valido)


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